Dopo una lunga pausa, dedico il primo articolo sul nuovo hosting WordPress allo splendido manoscritto che riunisce la musica per liuto rinascimentale di “meser Vincenzo Capirola“.
Scrive l’estensore veneziano Vidal – sul quale non possediamo altre notizie:
Considerando io Vidal che molte divine operete per ignorantia deli possesori si sono perdute, et desiderando che questo libro quasi divino per me scrito, perpetualmente si conservase, ho volesto (sic) di cosi nobil pictura ornarlo, acio che venendo ale mano di alchuno che manchasse di tal cognitione, per la belleza di la pictura lo conservasse.
Orlando Cristoforetti scrive nella sua prefazione all’edizione in fac-simile della SPES (Firenze, 1981):
Chi lo redasse comprese perfettamente la funzione pittorica giocata nella psicologia della conservazione. Sia pure fortunosamente, infatti, la “Compositione di meser Vincenzo capirola gentil homo bresano” comparve nel 1883 presso l’antiquario N. Trubner di Londra; la sua provenienza rimane oscura. Successivamente appartenne a un altro antiquario londinese, B. Quatrich, e, dal 1902, a Leo Olschki di Firenze. Qui, due anni dopo, terminò la spirale degli antiquari per intervento della Newberry Library di Chicago, che acquistò il libro per 1500 lire, sottraendo così al pericolo dei disastri che avrebbero poi sconvolto l’Europa, uno dei più interessanti e antichi documenti dell’arte musicale italiana.
Datato dal musicologo ungherese Otto Gombosi verso il 1517 e riprodotto nel 1981 dalla SPES in un’edizione leggibile, ma che riduceva i colori del manoscritto a un unico seppia, la “Compositione” è ora disponibile online interamente a colori.
Curiosamente la scheda dell’opera si trova qui presso la Newberry Library, il PDF sembra poter essere scaricato unicamente da questo indirizzo.